giovedì 31 luglio 2014

XX anniversario della Compagnia Teatrale Ammentos e Bisos di Ardauli


“Passat lu tempu come la bulvura” narat su cadduresu, “lu tempu veni e passa come a maju li fiori” narat ancora su gadduresu. Così sono passati 20 anni dalla nascita della Compagnia Teatrale e siamo ancora qui. Fatto non straordinario ma sicuramente non molto comune perché nelle nostre realtà i fenomeni aggregativi hanno di solito poca durata. E’ un po’ nella natura di noi sardi quello di essere portati all’individualismo e alla disgregazione, come ebbe già a rilevare diversi secoli fà il re di Spagna Carlo V, che ci definì sprezzantemente “pocos, locos y malunidos”. Ma noi ci siamo scrollati di dosso questo anatema e dopo 20 anni siamo ancora qui con il peso degli anni addosso, ma sicuramente vivi e sempre pieni di entusiasmo.

Gli immancabili momenti di crisi li abbiamo sempre superati con buona volontà e spirito di tolleranza.

Raggiunto questo primo traguardo, pensiamo ora all’avvenire per fare in modo che questa bella esperienza continui per tanti anni ancora.

E perchè questo avvenga bisogna pensare agli avvicendamenti, al ricambio generazionale. Non tutti i componenti di oggi infatti potranno svolgere l’attuale ruolo per altri 20 anni: chi prima chi dopo dovremo cedere il passo perché su tempus passat e in palas de s’omine pesat che crastu.

Per questo bisogna pensare che la Compagnia Teatrale è un bene di tutti, appartiene al paese e per questo tutti la devono vedere come un’attività positiva e quindi degna di essere conservata.

Bando perciò a qualsiasi forma di invidia o comunque di astio e si collabori tutti assieme per il bene del paese, anche in queste piccole cose.

E’ perciò fatto appello ai giovani che volessero partecipare a questo progetto e che volessero mettere in gioco se stessi, di farsi avanti, di manifestarsi e si sarà ben felici di inserirli gradualmente nell’organico della Compagnia.

L’unica cosa che si chiede è serietà e affidabilità nell’impegno che si è assunti, senso di responsabilità e un piccolo sforzo per studiare la parte. In cambio ci sarà da divertirsi, da girare e avere delle belle soddisfazioni.

E’ d’obbligo infine un sentito elogio ai componenti attuali della Compagnia. In questi 20 anni tanti giovani hanno affrontato l’esperienza del teatro,  molti sono andati via per ragioni di lavoro o per impegni personali o familiari. La Compagnia li ringrazia tutti con affetto perchè tutti hanno messo un tassello per la realizzazione di questo progetto.

E un pubblico elogio va fatto agli attuali componenti della Compagnia: i nuovi giovani acquisti che stanno dando nuovo vigore e nuovo entusiasmo al gruppo. Bravi perciò Igor, Paolo, Sara. E un altrettanto caloroso elogio va fatto ai nuovi acquisti anziani: Damiano e Giorgio che, vincendo preconcetti e resistenze, hanno messo in gioco se stessi assolvendo in modo diligente e apprezzabile il loro compito.

E non può essere dimenticata la vecchia guardia, che ha avuto la costanza di perseverare nell’impegno per ben 20 anni, spesso facendo sacrifici e rinunce. Ed è d’obbligo nominarli: Gibo, attore arruffone ma simpatico e accativante; Roberto essenziale nella sua qualità di tecnico e sporadicamente di attore, Barbara, attrice eclettica ed efficace; Giusy, ottima interprete con grandi doti imitative, attuale presidente e motore della Compagnia; ed infine i due mattatori della Compagnia, nati per stare sulla scena con una intesa perfetta e una recitazione totale, attori che tutte le compagnie ci invidiano; senza dimenticare il regista e autore dei testi Mario Deiana.

Passat su tempus e semper at a passare, (scrive Salvatore Cambosu di Orotelli

autore del famoso libro “Miele Amaro”) ma totu torrat e at a torrare… Torrat sa castanza, sa melachidonza, su binu nou… Totu torrat e at a torrare fintzas cando nois no amus a esser pius bios, ma b’at a esser s’alvure chi amos piantadu… Sa cosa zusta est de lassare bonos ammentos comente a unu chi at fatu crachi cosa pro mezorare su mundu.

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